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La scelta di parte dal 1968 ad oggi

Collana I libri di Pressenza

La scelta di parte dal 1968 ad oggi

Un lungo filo rosso lega il ragazzo, l'attivista, l'uomo: un'avventura che viene da lontano che continua e si rinnova

Di Franzitta Renato

Il 1968 è una data più che significativa nella storia contemporanea, una data che ha segnato una intera generazione. Il ‘68 traccia in modo inequivocabile un solco fra una cultura, un’etica oscurantista e conformista ed il desiderio di rompere con le regole, con i retaggi del passato, con la morale borghese intrisa di bigottismo cattolicheggiante. Dal ‘68 in poi il modo di affrontare il presente, i costumi, la musica, lo stesso modo di vestire subiranno un profondo cambiamento. Ragazze con le minigonne, ragazzi con i capelli lunghi, i sandali, le camicie dai colori sgargianti caratterizzarono nei costumi la rottura dei giovani con la vecchia società borghese di allora arroccata negli stereotipi di Dio, patria e famiglia. Nell’autunno del 1968 inizia la mia avventura nell’area dell’antagonismo politico e sociale. La Cina, gli Stati Uniti, la Germania Occidentale, l’Olanda, la Francia, l’Italia, la stessa Palermo sono attraversate da forti ondate di mobilitazioni e agitazioni generate dalla contestazione giovanile della società borghese, in uno con l’opposizione alla guerra di aggressione statunitense al Vietnam.

20,00 € · Formato Cartaceo

Quarta di copertina

L’autobiografia di Renato è politica (la sua compagna e i suoi figli vi compaiono di scorcio e solo perché partecipi e protagonisti anch’essi di tante battaglie): nella sua storia, dunque, è il politico che si fa personale e non viceversa; le sue amicizie, i suoi affetti nascono dalla condivisione degli ideali di un comunismo anarchico sinceramente e coerentemente vissuto e praticato. C’è una questione che attraversa la sua come le nostre vite, quella della nonviolenza. Nel resoconto degli scontri con le forze armate e con i gruppi neofascisti, così frequenti purtroppo soprattutto negli anni Settanta, trapela una certa soddisfazione quando l’autore ci confessa “gliele abbiamo date di santa ragione”. Eravamo ragazzi allora e sempre molto agguerriti; cantavamo “Contessa”, anche se poi non “impugnavamo mai (o quasi mai…) il martello né picchiavamo con quello”. Eppure il rovello dell’uso della violenza esisteva: perché il sangue versato nella “sporca guerra” del Vietnam era deplorevole mentre quello sparso nelle rivoluzioni, come nei “Cento Fiori” cinesi, era giusto e necessario? È il fine che giustifica i mezzi? Ma come può un fine nonviolento consacrare la violenza? Doveva passare ancora qualche anno perché leggessimo Gandhi e Lanza Del Vasto, scoperti insieme alle filosofie orientali sulla scorta di Kerouac e Ginsberg, Dylan e Joan Baez. E fu una chiarificazione e una illuminazione indispensabile.

L’autore del libro

Dettagli

Dettagli edizione

ISBN
9791281546868
Anno di stampa
2025
Formato
Cartaceo
Prezzo di copertina
20,00 €
Licenza
Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale (BY-SA)

Dettagli grafica

Pagine
248
Grafica di copertina
Luca Sciacchitano
Impaginatore
Publistampa Palermo
Dimensioni
15x21 cm